Descrizione
L’oratorio campestre di San Rocco è molto antico (è citato negli Statuti di Garlenda e Paravenna del
XVI sec.); distrutto dal terremoto del 1887, venne ricostruito e portato a termine nel 1890, venne
spostato di una ventina di metri rispetto al sito originario e ingrandito. Una nota con le spese
effettuate per tale ricostruzione è conservata nell'archivio parrocchiale.
Il capomastro che sovrintese al cantiere fu Giuseppe Morando (1827-1912), artigiano muratore, la
cui famiglia giunse a Garlenda, proveniente dal milanese, alla fine del 1700.
Caratteristico è il pulpito esterno, collocato sullo spigolo sinistro della facciata principale, realizzato per rispondere alla necessità di predicare ai fedeli riuniti nel prato del parco, sotto le fronde della
grande quercia, durante le celebrazioni del santo.
Un tempo, infatti, i festeggiamenti per San Rocco (16 agosto) duravano due giorni e richiamavano
numerose persone, che, giunte anche da lontano, pernottavano nei prati circostanti la chiesa ed
allestivano ripari con frasche di vimini.
Dell’antica chiesa rimane solo il quadro, olio su tela, che raffigura la Madonna col Bambino,
attorniata da San Donato, San Giuseppe, San Benedetto Revelli (Vescovo di Albenga nel 1885) e
San Rocco con il cane. Sotto l’immagine della Madonna uno scorcio di Garlenda alla metà del
1600, datazione dedotta dalla presenza della Chiesa parrocchiale già ultimata.
La statua di San Rocco che si trova all’interno fu portata a Garlenda dalla Sardegna da un
componente della famiglia Simone, imbarcato sulle tonnare.
Festività: 16 Agosto
Modalità d'accesso
su prenotazione